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Steatosi, steatoepatite alcolica e non alcolica

La steatosi epatica non alcolica o NAFLD (Non Alcoholic Fatty Liver Disease) è la più comune causa di malattia cronica del fegato nei paesi occidentali. La malattia è caratterizzata da un accumulo di grasso nel fegato superiore al 5% del peso dell’organo (NAFL), in particolare di trigliceridi all’interno delle cellule (epatociti). La steatosi può rimanere tale tutta la vita o evolvere in steatoepatite o NASH (Non Alcoholic Steato-Hepatitis) e si caratterizza per la presenza, oltre ai depositi di grasso, per una reazione necro-infiammatoria e conseguente fibrosi.
Quando invece la steatoepatite è correlata principalmente ad una assunzione elevata di alcol viene definita ASH (Alcoholic Steato-Hepatitis).

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Che cos’è la steatosi epatica?

Con steatosi epatica (fegato grasso) si indica un accumulo di grasso a livello del fegato superiore al 5% del peso dell’organo.

Che cosa porta alla steatosi epatica?

Il progressivo deposito di grasso a livello del fegato si verifica quando le quantità di grassi assunti superano quelle che l’organo riesce a eliminare.
Questa condizione può insorgere a tutte le età, ma si osserva maggiormente tra i 40 e i 60 anni. Di solito si associa ad altre condizioni cliniche come sovrappeso/obesità, elevati livelli di trigliceridi e/o colesterolo nel sangue e, in certi casi, iperglicemia o diabete. Tuttavia, la steatosi si può verificare anche in assenza di queste condizioni, in soggetti magri che per ragioni genetiche sono predisposti a sviluppare la steatosi epatica.
La steatosi è alcolica se dovuta all’abuso di alcol. Anche una perdita di peso troppo rapida, la malnutrizione o l’utilizzo di alcuni farmaci (es. farmaci a base di tamoxifene) possono portare all’insorgenza di questa condizione.

Quali sono le conseguenze della steatosi epatica?

La steatosi se non è contrastata aumenta il rischio di patologie cardiovascolari e a livello epatico può evolvere verso una condizione infiammatoria chiamata steatoepatite. L’infiammazione può portare, nel tempo, alla formazione di cirrosi, nonché alla ridotta funzionalità dell’organo, con rischio di trapianto o epatocarcinoma.

Quali sono i sintomi di steatosi epatica?

La steatosi epatica è generalmente asintomatica, spesso si viene a conoscenza di questa condizione in seguito ad accertamenti medici eseguiti per altri motivi. A volte può insorgere stanchezza, malessere e fastidio a livello della zona addominale superiore destra. Spesso è diagnosticata per un aumento delle transaminasi epatiche e delle γGT o attraverso il referto di una ecografia che rivela un fegato “brillante” e ingrossato.

Cosa fare per la steatosi?

Non esistono farmaci approvati per il trattamento della steatosi. Si raccomanda di seguire una dieta sana e bilanciata che aiuti a tenere sotto controllo il peso (la perdita di peso deve avvenire in modo graduale, poiché un rapido dimagrimento può portare a un peggioramento della malattia); è importante fare attività fisica ed evitare un consumo eccessivo di alcol. L’utilizzo di sostanze antiossidanti è fortemente consigliato per contrastare lo stress ossidativo e l’infiammazione conseguenti all’ accumulo di grasso nel fegato. RealSIL, grazie all’azione antiossidante ed epatoprotettiva dei suoi componenti, è utile per contrastare la steatosi e favorire la normale funzionalità epatica.